Torta cioccolato e rosmarino e le nuove riviste di cucina: "bisogna che tutto cambi..."
Ok, non è proprio così. Ma i titoli che aveva a disposizione stamattina il neurone, per commentare la veste nuova di Sale&Pepe e di Cucina Italiana, non mi lasciavano grandi alternative. O scomodavo il Principe di Salina ("se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi") o quel gran figo di Jack Nicholson ("qualcosa è cambiato").
In entrambi i casi, comunque, il risultato resta quello: a fronte dei grandi strombazzamenti mediatici, sulla carta stampata e in tv, che annunciavano il new look delle due più famose riviste di cucina italiane, i cambiamenti son ben poca cosa e, soprattutto, non ne migliorano i rispettivi punti deboli- i contenuti extra-ricette, per quanto riguarda Sale&Pepe e le ricette in senso stretto, per quanto riguarda CI, che, con le dovute eccezioni, si assestano sulla linea del banale e del già visto. A scanso di equivoci, sono abbonata ad entrambe. E a scanso di equivoci-due, ho pure acquistato le copie in edicola, nel timore che il corriere saltasse la spedizione e non sia mai che mi perda le novità. In più, Sale&Pepe è la rivista che consiglio a chi mi chiede cosa comprare e vivo con sincera tristezza il declino di Cucina Italiana, a cui sono debitrice di gran parte delle idee e delle tecniche apprese due decenni fa. In più, stamattina sono pure di buonumore, marito&figlia sono stati spediti fuori senza intoppi e, strano ma vero, ho pure l'orologio dalla mia parte.
Epperò, mi aspettavo di più, dall'una e dall'altra. Anche perchè, in contemporanea, sono arrivate anche le riviste straniere e, credetemi, non c'è storia. Pubblicazioni di tutt'altro spessore, che si qualificano sin dalle prime pagine come vere e proprie "riviste specializzate": vale a dire, rassegne di articoli degni di questo nome, e quindi approfonditi, competenti e, absit iniuria verbis, ben scritti. Le ricette, cioè, sono funzionali ad un progetto editoriale chiaro, che si sviluppa negli articoli e non si esaurisce in una lista di ingredienti, corredata da una bella foto. E quindi, ora sono sotto i riflettori, ora sono assiepate in un'unica pagina, a caratteri piccoli, senza neppure una immagine- ma non per questo prive di minore dignità: perchè è l'articolo in cui sono inserite che dà loro risalto e pertinenza. Per tacer di come viene descritta la preparazione di un piatto: in modo ampio, dettagliato, quasi raccontato. Nulla a che vedere con la secca schematicità dei nostri omologhi, in barba ai Veronelli, ai Carnacina e alle celebrazioni artusiane di questa primavera, che per un po' mi avevano fatto sperare che qualcuno si decidesse a leggerla, questa Scienza in Cucina, e magari a sforzarsi di riscattare il nostro "parlare di cibo" dal desolante ristagno a cui l'hanno condannato tecnicismi e prose piatte.
Nulla di tutto questo, purtroppo- e pazienza: intanto, ai nostri civici, continueremo a comprarle, queste riviste, e a sfogliarle in tempi sempre più brevi e a dannarci l'anima per trovar loro posto sugli scaffali e a lasciarle lì, a prender polvere, dove le abbiamo dimenticate. D'altronde, cosa si diceva, all'inizio? Bisogna che tutto cambi, etc etc, no? E perchè mai dovremmo esser noi, a fare eccezione?
CAKE AL CIOCCOLATO, OLIO EXTRAVERGINE E ROSMARINO
da Sale&Pepe,Ottobre 2011
Tanto per restare in tema: ricetta tratta dall'ultimo Sale& Pepe, con un clamoroso errore nei tempi di cottura (45 minuti, per una torta dall'impasto piuttosto consistente ed asciutto, che ne richiede almeno 15 di meno) e, a mio parere, anche un'imprecisione nel titolo visto che qui in Italia i cake hanno la forma dello stampo da cake (logica ineccepibile, mi amo quando sono così profonda) e non quella tonda dello stampo da torta, dove invece risulta che sia stata cotta, stando alla foto.
Anyway, con un po' più di latte, un po' meno rosmarino e tempi di cottura drasticamente più brevi, è un'ottimo dolce, perfetto per proporre il cioccolato anche in un contesto rustico. Le foto son della Dani, perchè qui siamo sempre senza obiettivo, ma la realizzazione è tutta mia, come pure le note, in fondo come al solito
per 8 persone
200 g di farina 00
80 g di farina di farro integrale
150 g di cioccolato al 70%
120 g di zucchero di canna
2 cucchiaini scarsi di lievito per dolci
1,8 dl di latte
3 uova
2 dl di olio EVO
2 cucchiai di aghi di rosmarino
sale
Scaldate l'olio con gli spicchi di rosmarino a fuoco molto basso per tre minuti; spegnete e fate raffreddare. Filtrate e tenete da parte l'olio e il rosmarino
Mescolate in una ciotola le due farine con un pizzico di sale, il lievito e lo zucchero. Versate in un'altra ciotola il latte ed emulsionatelo usando una frusta con l'olio profumato al rosmarino e le uova. unite l'emulsione al mix di farine preparato mescolando con una spatola, aggiungete il cioccolato tritato grossolanamente e metà del rosmarino tenuto da parte.
Versate l'impasto in ua teglia rotonda di 24 cm di diametro, rivestita di carta da forno. Cuocete a 180 gradi per 45 minuti, controllando la cottura con uno stecchino di legno. Sfornate il dolce, sformatelo e fatelo raffreddare. Servitelo cosparso con gli aghi di rosmarino e accompagnatelo, se vi piace, con panna acida o mascarpone
Note mie
Vado veloce: Come ho già detto, per me ci va un po' più di latte. Però, diciamo sempre le stesse cose. dipende dall'assorbimento delle farine. Quindi, partite con questa dose e poi, semmai, aumentate
Il punto critico sono l'olio e il rosmarino. Non tutti gli extravergini sono uguali e qui ci vuole un olio delicato, pena un retrogusto troppo persistente. Idem per il rosmarino: secondo me, due cucchiai di aghi sono troppi e il rischio che lascino l'amaro c'è. Io ho solo fatto insaporire l'olio e ho usato quello, senza aggiungere altro rosmarino- e vi assicuro che il sapore si sentiva. Nel mio forno, modalità statica, mezz'ora di cottura basta e avanza. Voi fate comunque la prova stecchino: quando l'interno è umido, è pronta
Ciao
Ale