Doughnuts olimpici
storti e male imbertuelati, ma ho seguito l'ispirazione delle dieci di sera e quando li ho infornati, fra una cosa e l'altra, era mezzanotte passata ed ero troppo stanca anche per rendermi conto che magari, due teglie is meglio che uan. Ma va bene così, perchè queste sono Olimpiadi "storte" e mai come oggi sono intollerante alla retorica dello sport che affratella i popoli: uno sguardo agli scenari internazionali, uno alle cose di casa nostra, un altro a decisioni del comitato olimpico francamente incomprensibili (nessun minuto di silenzio, per commemorare le vittime di Monaco, a 40 anni esatti da quella tragica Olimpiade) e uno a quello che riescono a combinare sugli spalti le madri dei "piccoli campioni crescono" bastano e avanzano a smorzare ogni entusiasmo. Ovvio che le seguirò, ovvio che tiferò Vezzali e Pellegrini e mi godrò i volteggi delle ginnaste e mi commuoverò sulla maratona (sempre: sta' a vedere che è un'allergia pure quella): ma ormai son troppo vecchia, per esaltarmi e troppo amareggiata, per lasciarmi cullare dalle illusioni. Certo, spes ultima dea e chissà che da questi ragazzi non arrivi qualche Lezione di quelle tutte maiuscole, quali si sono succedute nel corso delle varie Olimpiadi, rendendole per questo uniche e memorabili. Me lo auguro, per me, per noi e per i nostri figli, sempre più bisognosi di esempi che infondano loro fiducia. Ma di illusioni, non ne voglio più.
DOUGHNUTS
dosi tratte da Women's Institute- Bread
450 g di manitoba
50 g di burro morbido
50 g di zucchero
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino e mezzo di lievito secco istantaneo*
250 ml di latte parzialmente scremato
1 uovo medio, leggermente sbattuto
1/2 cucchiaino di essenza di vaniglia
zucchero per svolverare
Ho recuperato solo le dosi, dal primo libro che avevo sotto mano: questa ricetta, però, prevede una farcitura di marmellata e li frigge, per cui alla fine la forma e il ripieno son più simili ai bomboloni. Io, invece, ho dato la forma
di ciambelle e anzichè friggere, ho cotto in forno.
* al posto del lievito istantaneo, ho usato una bustina di lievito secco "normale", quello cioè che ha bisogno di riposo per crescere.
Ho preparato un primo impasto, mescolando l'uovo con lo zucchero, il latte tiepido, l'essenza di vaniglia; poi ho aggiunto circa 300 g di farina, con il lievito, ho mescolato in modo da formare un composto omogeneo, anche se molto morbido, e ho lasciato da parte per circa mezz'ora.
Quando l'ho ripreso, iniziava a crescere, per l'effetto del lievito
Allora, sono passata all'impastatrice: ho versato tutto l'impasto lievitato, ho azionato alla velocità 1, 5 con la frusta k e ho iniziato ad aggiungere il burro a pezzettini. Alla fine, ho messo la frusta a gancio e ho aggiunto la restante farina, fino ad ottenere un composto morbido, ma che non si attaccava alle mani. A me ci è voluta tutta, ma dipende dal grado di assorbimento: è facile che se ne utilizzi di meno. In ogni caso, evitate di aggiungerne ulteriormente: la dose prevista è perfetta.
Ho lasciato lievitare fino al raddoppio: è un impasto grasso, impiega di più e anzi, dopo tre quarti d'ora era ancora fermo lì. Poi è cresciuto e non ci son più stati patemi.
L'ho poi versato sulla spianatoia, l'ho steso a circa mezzo cm di spessore col mattarello, ho ricavato una dozzina di doughnuts con l'apposito stampo (fotografato, quel tanto che basta per accendervi ancora qualche insano desiderio) e ho messo le ciambelline in una teglia da biscotti, rivestita di carta da forno. errore gravissimo, perchè ce ne vogliono due (a meno che non vogliate preparare delle robe da Urlo di Munch, come quelle che ho fatto io)
Ho lasciato lievitare un'altra ora e poi ho infornato a 200 gradi, modalità statica, 12 minuti: quando la superficie è leggermente dorata, sono pronti.
Per la glassa, siccome sono sempre senza zucchero, mi sono arrangiata con un frosting al formaggio, stemperando burro, philadelphia e zucchero bianco di canna e poi montandoli con le fruste elettriche. Le proporzioni sono quelle che trovate qui, senza l'aggiunta del colorante. Altrimenti, potete rivestirli col cioccolato fuso e della granella di nocciole, o con una glassa di zucchero aromatizzata in vari modi oppure passarli nello zucchero semolato, che intanto son buoni lo stesso.
A stasera, tardi
Ale