Gelatina di ribes- metodo Ferber
Quello che segue è il risultato della prima incursione campagnola nell'orto della suocera- o meglio: il risultato immediato era un cestino pieno di ribes, portato da due mani sporche di rosso che nemmeno la moglie di Dario Argento avrebbe osato tanto e da una schiena dolorante, perchè la terra è bassa e non c'è come le vertebre schiacciate che capiscano bene la lezione. A seguire, c'è stata la sgranatura, la cernita, il lavaggio con panno umido (non vi dico ad uno ad uno, ma siamo lì), il lavaggio del panno umido (vedi alla voce: biancheria della signora Argento), la ricerca disperata della Bibbia delle marmellate (Christine Ferber, what else?) e poi tutto il resto: la pesatura, la cottura, la sollevita vigilanza, che ora mescoli, ora scremi, ora stai attento che non si attacchi- e vi risparmio la sterilizzazione dei barattoli, che ne son venuti solo due e tanto vale tenerli in frigo. L'hastag, comunque, è "sossoddisfazioni", scritto con la bocca piena e le dita appiccicose e la rassegnazione a saltare la dieta, perchè oggi, proprio, non si può...
GELATINA DI RIBES
( da Ferber, C. Mes Confitures)
Faccio una precisazione sul giustamente celebrato metodo Ferber: se non avete una casseruola in rame stagnato, quella che si usa appunto per preparare le marmellate, queste potrebbero non addensarvisi . Uso il consizionale, perchè parto solo dalla mia esperienza: con la pentola a fondo spesso, ma d'acciaio, ho sempre fatto fatica ad ottenere una marmellata densa, usando il metodo di questa signora; con la casseruola di rame, ci metto un attimo. (l'unica che ci riesce è la Mapi, ma rilevarlo è superfluo; ho controllato da un'altra braverrima come Stefania, poco fa, e ho visto che anche lei usa il rame)
Seconda precisazione: la ricetta che segue è piuttosto veloce: il metodo Ferber di solito prevede il riposo della frutta nello zucchero per almeno una notte, in modo che si formi uno sciroppo etc etc, mentre con le gelatine , bontà sua, fa prima. A dir tanto, esclusi i preliminari di mondatura della frutta (si dice, mondatura????), ci avrò messo sì e no venti minuti.
Terza ed ultima precisazione: siccome i ribes erano pochini (250 g) non son stata a sterilizzare i vasetti: ne son venuti due, piccoli (li vedete nella foto) e uno è già a metà. Intendo dire che non passa una settimana che l'abbiamo già bella che finita, 'sta gelatina. Nello stesso tempo, non sterilizzare non significa "non pulire": nel mio caso, ho fatto fare un giro in lavastoviglie ai due vasetti e ai loro coperchi e li ho tirati fuori dalla macchina un attimo prima di invasare. Ripeto: son precauzioni inutili, perchè conservo in frigo, consumo nel giro di pochi giorni e poi con le marmellate rischi se ne corrono meno che con le conserve nell'olio. Però, considerato che intanto ci pensa la lavastoviglie, una precauzione in più non guasta.
ingredienti
1 kg di ribes, al netto dei rametti (io ho pesato 250 g di bacche e da lì ho fatto le proporzioni)
1 kg di zucchero (va bene quello semolato o, meglio ancora, quello superfino)
200 g d'acqua
il succo di un limone, piccolo
Mondate le bacche, lavatele sotto l'acqua corrente, asciugatele e mettetele in una casseruola di rame stagnato, dai bordi alti. Versarvi sopra l'acqua, portare ad ebollizione e far bollire , a recipiente coperto e a fiamma dolce, per circa cinque minuti.
Filtrare attraverso un colino a maglia fine, premendo le bacche con il dorso di un cucchiaio di legno, in modo che rilascino il più possibile tutto il loro succo.
Prendete poi della garza, bagnatela, strizzatela bene e ponetela dentro il colino: filtrate nuovamente il succo attraverso la garza, in modo da ottenere un liquido del tutto privo di impurità. (io ho usato uno strofinaccio bianco, di lino, che tengo solo per queste operazioni)
Dovrete aver ottenuto circa 1100 g di succo: versarlo nella casseruola, con lo zucchero e il succo di limone: portare ad ebollizione e far proseguire la cottura a fuoco vivo per altri cinque minuti circa, schiumando di continuo. Verificate la consistenza della confettura con la prova piattino e invasate a caldo, chiudendo ermeticamente.
Note mie
Pochissime, a dire il vero, perchè quello che dovevo dire è tutto nell'introduzione. La Ferber fa generalmente confetture molto dolci, perchè usa la stessa percentuale per lo zucchero e per la frutta: se non è la stessa dose, poco ci manca. A me piacciono le marmellate dolci, quindi seguo alla lettera: ma so di amiche che riducono (la Mapi, per esempio), senza problemi.
Cinque minuti di cottura, per me, son pochi: ho aumentato a dieci, sempre a fuoco vivace. Si addensa col raffreddamento e col riposo, quindi non preoccupatevi se quando invasate, non ha ancora la consistenza tipica della gelatina: l'importante è che non sia liquidissima. Il ribes contiene pectina, quindi non è necessario aggiungere la mela a pezzetti (rimedio della nonna: io morivo ogni volta, causa allergia, ma a quei tempi le nonne avevano sempre ragione e le nipoti eran piene di storie...;-): comunque, se il giorno dopo non si fosse ancora addensata, rimettetela in pentola e fatela cuocere ancora un po'. Ma con questa ricetta, mai successo.
Buona giornata
Ale