Monday Bloody Monday
Il titolo si riferisce all'umore di questo lunedì, all'indomani di una clonazione della carta di credito, di un febbrone da cavallo che mi ha steso sul finite del Befana - day ed altre varie ed eventuali di cui non si sentiva affatto bisogno ma che, chissà come mai, meno sono opportune, più spuntano, baldanzose, pimpanti e bene intenzionate a scassare i maroni , in secula seculorum, amen.
Di conseguenza, pur avendo a disposizione parecchie ricette (ebbene sì: blog chiuso non significa cucina in ferie, almeno per me), la decisione di riprendere con questa gelatina di bloody mary è venuta praticamente da sola: e come capita spesso in questi casi, si è rivelata anche una scelta adatta ai tempi visto che da qualche giorno è solo un parlare di kg in più, palestre e ovviamente diete.
A scanso di periolosissimi equivoci: io odio la cucina dietetica. La odio ancora di più del verdetto della bilancia dopo le feste, più del rivedere le stesse facce alla ripresa del lavoro, più ancora delle amare sorprese della busta paga di dicembre. "Cucinare senza grassi", "cucinare light", "cucinare con la taglia 38" suonano alle mie orecchie come note stonate, ossimori frustranti, violente castrazioni della parte più voluttuosa ed appagante di quello che per molti è una necessità, per molti altri un dovere e per me, invece, è una delle risorse insostibuili della mia vita. Guai a togliermi il piacere di pasticciare, di sperimentare, di sporcare dappertutto, in barba ai dettami che ci vogliono buoni, puliti e magri; guai ad impedirmi di assaggiare, di correggere con una spruzzata di vino, con un cucchiaio di zucchero, con una noce di burro, alla faccia di chi ha le papille gustative nelle mani e il contacalorie nella testa. e guai a impormi bilance e restrizioni di alcun genere: della ricetta, mi serve il titolo: ma per il resto, faccio io.
Ciononostante, ci sono cascata.
Ho cucinato light, controllando i grassi, riducendo gli zuccheri, vigilando sulle calorie.
L'ho fatto per una sola volta, complice una cena infra bagordi, quando la voglia di mangiare è poca e quella di spignattare ancora meno- e anche se detesto confessarlo, me la son pure goduta. In cucina prima, in sala da pranzo poi e sulla bilancia il giorno dopo, con un'espressione fra l'incredulo e il soddisfatto che neanche il Dukan dei tempi migliori era riuscito a strapparmi.
Ciò premesso, non lo faccio più.
Perchè lo so che quella dell'altra sera è stata l'eccezione che conferma la regola e che se mai dovesse capitarmi un'occasione analoga a breve, mi darei malata, piuttosto che ripetere una simile impresa.
Ma si sa: "semel in anno licet dimagrire" e se ci aggiungiamo l'umore di cui sopra, l'unico cocktail con cui mi sento di brindare al nuovo anno è quanto di più sanguinario offra la carta del barman. Godetevelo, se siete a favore di una cucina leggera, perchè non succederà più: da domani, si torna alla voluttà delle salse, al conforto delle creme, al morbido piacere di cibi che si sciolgono in bocca, senza neanche chiederti di masticarli, che non sia mai che si bruci qualche caloria. E per tutti, buon anno!
GELATINA DI BLOODY MARY
Dove la metto? fra gli antipasti, in una cena seduta, magari proprio come apripista ad un antipasto più strutturato. Nei finger food in una cena in piedi, servito direttamente nel bicchiere. D'obbligo la verdura come accompagnamento, liscia o caramellata, a seconda dei gusti e delle occasioni
Che cosa serve? Neanche a dirlo, sono andata ad occhio: calcolate che per 6 bicchierini come quelli della foto ci vogliono 250 ml di succo di pomodoro, 6 g di gelatina*, sale, pepe, tabasko e vodka a piacere. Ovvio che se siete in serata light, la vodka va diminuita, mentre se vi ha lasciato il fidanzato non ci sono limiti: ma, a parte gli estremi, vale sempre il sano principio dell'assaggio. Stavolta, ho preferito insistere di più sulle note piccanti del Tabasco che non su quelle alcooliche ma, ripeto, è solo un fatto di gusto personale. Voi assaggiate e decidete il da farsi.
* v. Note mie
Come si fa? Fate ammollare la colla di pesce in acqua fredda: strizzatela e stemperatela in una casseruola con un cucchiaio di succo di pomodoro. Fatela sciogliere a fuoco medio, mescolando con un cucchiaio. Una volta sciolta, togliete dal fuoco e aggiungete un po' per volta il restante succo,mescolando spesso. Trasferite il tutto in una terrina, aggiungete sale, pepe, una spruzzata o due di tabasco, mezzo bicchierino di vodka e lasciate intiepidire a temperatura ambiente. Con l'aiuto di un imbuto, riempire i bicchierini e metterli in frigo, fino al completamento raddosamento della gelatina. Nel frattempo, mondate della verdura croccante, meglio ancora se di stagione: io ho usato sedano, finocchi e peperoni (argh) per dare un po' di colore. Lavatela bene e tagliatela a listarelle larghe un dito e lunghe poco più dei bicchierini. tenetele a bagno in acqua fredda fino al momento dell'uso, poi scolatele, asciugatele bene e servite.
Note mie
Succo e non salsa di pomodoro: lo si trova nei supermercati, nel reparto succhi di frutta, in bottigliette di vetro col tappo a capsula da 125ml l'una.
Altro accorgimento: al momento di sciogliere la gelatina, meglio non scaldare tanto succo di pomodoro. Ho sempre l'impressione che finisca per assomigliare al sugo e cercareil sapore dello spaghetto in un bloody mary non è cosa. E' per questo che uso al massimo un cucchiaio di succo per stemperare la gelatina, e qualche volta neanche quello.
La quantità di gelatina: potete scendere fino a 3 g, aumentando i tempi di permanenza nel frigo. Io ero di corsa e ne ho usati sei, perchè ho calcolato che per avere una gelatina compatta ma morbida in tre ore di frigo dovevo usare all'incirca quella dose. Ma se fate le cose con un po' di criterio, potete ridurre: lasciatela riposare in frigorifero almeno una notte, però.
La verdura: tutta quella che volete, basta che abbia un minimo di consistenza. Se preferite verdure più morbide, poteete caramellarle, come ho fatto qui. Ma secondo me non ne vale la pena.
Buon lunedì
Ale