"La mostra è promossa dal Comune di Genova e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per il tramite della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria, con la collaborazione della Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale e della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Liguria. La realizzazione del catalogo è curata da Skira editore.
In mostra oltre 150 opere tra dipinti, stampe e disegni dei fondatori del gruppo, tutte provenienti dal Museo berlinese a documentare una rivoluzione artistica, nel fermento che porterà l'Europa alla Grande Guerra del '15-'18 di cui quest'anno si ricordano i cento anni.
L’esposizione di Palazzo Ducale documenta dunque la varia creatività artistica all’interno di questo gruppo rivoluzionario che riportò l’arte tedesca sulla scena internazionale a un livello qualitativo pari a quello delle opere dei fauves, dei cubisti o ancora, dei futuristi italiani." Da qui
Il termine Espressionismo Tedesco deve la sua origine principalmente alla fondazione del movimento Die Brücke (“Il Ponte”) da parte di Fritz Bleyl (1880-1966), Erich Heckel (1883-1970), Ernst Ludwig Kirchner (1880-1938), Karl Schmidt-Rottluff (1884-1976) a Dresda il 7 giugno 1905. Lo scopo di questi artisti è quello di gettare un ponte tra la pittura classica neoromantica e un nuovo stile che si definirà in seguito come “espressionismo”. [...]
La “Brucke” si sciolse nel maggio del 1913, a causa di contrasti originati dal testo scritto da Kirchner per la Cronick del Brucke– una Cronaca, destinata a tutti i membri passivi della Brucke, che doveva contenere stampe a mano e foto delle opere dei fondatori del gruppo. Heckel spiegò più tardi che il testo non corrispondeva più all’idea di rifiuto di un programma artistico e dunque decisero di non pubblicare e di restituire ad ognuno le stampe e le foto.
Negli anni della guerra alcuni espressionisti guardano al grande conflitto come alla possibilità di un nuovo ordine sociale. Una guerra mondiale può essere il colpo di spugna da loro desiderato per far nascere un nuovo stile di vita: si auspica la purificazione dell’Europa, il tramonto di tutte le antiche strutture di potere. Molti artisti, animati da questi principi, si arruolano e combattono al fronte come volontari, ma il risultato è quello di prender coscienza degli orrori della guerra, che sconvolge al punto di portare molti di loro ad abbandonare la pittura. In altri casi, la guerra diventa contemporaneamente fonte di ispirazione, incubo, ossessione.
Dopo la guerra l’espressionismo tedesco si trasforma, assumendo connotazioni esasperatamente realistiche che si spingono fino all’estrema durezza, alla brutalità, alla rappresentazione dell’orripilante con artisti in grande debito verso i pittori del Brucke come Otto Dix (1891-1969), Max Beckmann (1884-1950) e George Grosz (1893-1959).
L’esposizione di Palazzo Ducale documenta dunque la varia creatività artistica all’interno di questo gruppo rivoluzionario che riportò l’arte tedesca sulla scena internazionale a un livello qualitativo pari a quello delle opere dei fauves, dei cubisti o ancora, dei futuristi italiani. Da qui
Informazioni più dettagliate su orari e contenuti nel sito di Palazzo Ducale