L'almanacco di MT

La Colonna sonora di mercoledì 29 maggio

 

 

Il Santo del giorno- Santa Bona da Pisa, ovvero l'assistente dei pellegrini che, nel XII secolo, si mettevano in marcia lungo il Cammino di Santiago, affrontando tutti i rischi dei viaggi per terra, a quell'epoca. Bona, una giovane suora pisana entrata in convento a soli sette anni, si prende cura di loro, mettendo più volte a repentaglio la sua vita tanto che, alle soglie della vecchiaia, decide di riposarsi un po' e di tornarsene alla quiete del chiostro. Tant'è, la vita monastica non fa per lei e di lì a poco si rimette in cammino, per quello che però sarà il suo ultimo viaggio: stremata dalla vita di stenti e dalle punizioni corporali che si autoinfliggeva, la Santa cadde lungo la via. Ma San Giacomo, che vegliava su di lei con benevolenza e simpatia, decise di accordarle il favoere dell'ultimo pellegrinaggio, trasportandola in volo fino a Compostela e ritorno e assicurandole così la devozione imperitura delle assistenti di volo, di cui Santa Bona è patrona.

 

Accadde oggi

1985: sotto la pressione dei tifosi juventini, nel disperato tentativo di sfuggire all'assalto degli Hooligans che ha sfondato la debole rete di protezione fra i due settori degli spalti, crolla uno dei muri dello stadio Heysel, a Bruxelles, pochi minuti prima dell'inizio della partita fr Juventus e Liverpool, che disputano qui la finale della Coppa dei Campioni. Trentanove i morti, per la stragrande maggioranza italiani, del tutto scorporati da qualsiasi legame con le tifoseria organizzata, vittime inermi di un'aggressione che, da allora, è diventata il simbolo più spaventoso e più devastante della violenza negli stadi. La Rai trasmise in diretta le scene della strage, commentata da un Bruno Pizzul attonito, sgomento, incapace di piegarsi alle scellerate regole del The Show must go on che non vollero che si sospendesse nè la partita, nè il collegamento. "Da allora, il 29 maggio di Da allora, il 29 maggio può solo essere un momento di dolore, di silenzio, di riflessione. La tragedia dell'Heysel e le sue vittime non saranno mai dimenticate - si legge oggi sul sito della Juventus -: per ognuna di loro è stata posizionata una stella nello Juventus Stadium, una parte del J-Museum è loro dedicata e i famigliari possono accedervi in qualsiasi momento. Ma questi piccoli gesti non nascono solo dal desiderio di onorare la loro memoria. Vogliono essere un monito, per tutti. Perché ognuno di noi ha il dovere di ricordare. Perché una simile follia non dovrà più accadere. Mai più".

 

Accade oggi.

Poche ore fa, a Milano, all'età di 84 anni, stroncata da una grave malattia è morta Franca Rame, "attrice e donna coraggiosa", come la ricorda Repubblica, una vita spesa fra il teatro e l'impegno civile. La vogliamo ricordare con la notizia della ratifica della Convenzione di Istanbul contro il femminicidio e la violenza sulle donne, votata ieri all'unanimità dalla Camera dei Deputati. Un passo doveroso, che ci auguriamo sia solo il primo lungo una strada dove il cammino da percorrere è ancora lungo, ma che è stata aperta anche dal coraggio della testimonianza che ha sostenuto Franca Rame nella sua lotta per l'affermazione dei diritti delle donne, contro ogni forma di abuso, di prevaricazione, di violenza.

 

La ricetta del giorno

Riso con gamberi alla salsa di sedano

per 4 persone

300 g di riso Roma

20 code di damberi

5 coste di sedano

1 patata piccola

1 spicchio d'aglio

1 ciuffo di prezzemolo tritato

5 cucchiai di olio extravergine di oliva

 sale e pepe

 

Lavate il sedano ed eliminate i filamenti dal gambo; lavate e sbucciate la patata e tagliatela a tocchetti. Fateli lessare in acqua leggermente salata (patate e sedano assieme) e quando sono teneri, frullateli, fino ad ottenere una crema liscia. Se è il caso, potete aggiungere anche un po' di acqua di cottura.

Sbucciate l'aglio e fatelo dorare in padella, con 4 cucchiai di olio. Aggiungete le code di gambero, cuocetele per qualche minuto, scolatele dall'olio e tenetele in caldo.

Cuocete il riso al dente in abbondante acqua salata, scolatelo, mettetelo in una terrina, conditelo con la salsa al sedano, il prezzemolo tritato, sale e pepe. Mescolate bene e in ultimo aggiungete le code di gambero calde. Irrorate con un filo d'olio e servite

 

Vengo dopo il Tiggì

Piatto ricco, perchè stasera ce n'è davvero per tutti i gusti. Si parte con Alien 3 (Iris, 21.02), per chi proprio non se ne può perdere una puntata (e ve lo lascio volentieri: ho visto il primo, e basta e avanza); e vi lascio anche Batman Begins (Italia 1, 21.10), ma solo perchè l'ho già visto: se vi manca, guardatelo, perchè ne vale la pena, visto che si tratta di uno degli omaggi meglio riusciti fatto dal cinema all'eroe dei fumetti. Vi lascerei anche The Queen- la Regina (Rai Movie, canale 24, h. 21.10), se non fosse per l'interpretazione da oscar (da intendersi in senso letterale: lo ha preso) di Helen Mirren nei panni di Elisabetta II, colta in uno dei momenti più delicati del suo Regno, subito dopo la morte di Diana Spencer e la ridda di sospetti e maldicenze più o meno fondate che si abbatterono sulla Real Casa. Ma se siete in cerca della chicca, datemi retta e non perdetevi Il Cappello a cilindro,  alle 21.10 su TV2000, una delle più memorabile interpretazioni della mitica coppia rappresentata da Fred Astaire e Ginger Rogers, che si sfidano a colpi di tip rap, sulle musiche di un ispitato Irving Berlin. Classica commedia degli equivoci, con tutti gli interpreti in stato di grazia. Assolutamente imperdibile.

 

Ce l'ho sul comodino

G. K. Chesterton, L'Innocenza di Padre Brown

E così, si spiega anche la colonna sonora di questo almanacco, con l'indimenticato Renato Rascel nei panni di un delle figure più riuscite della narrativa poliziesca di tutti i tempi, quel Padre Brown a cui dovette molta della sua fortuna G.K. Chesterton, nato proprio il 29 maggio di oltre un secolo fa (1874). Scrittore prolifico, dalla penna incisiva e caustica, uomo di profonda spiritualità e di ancor più vasta cultura, Chesterton creò padre Brown nel 1911, un piccolo sacerdote dell'Essex, che si mostra a chi lo incontra come un mix di stupidità "tutta essexiana" e "santa semplicità". Scarpe grosse e cervello fino, si potrebbe anche dire, se non fosse per la peculiarità del metodo investigativo del nostro, che cerca sempre di andare alla radici dell'animo umano, per spiegarne l'agire e, se possibile, perdonarlo e comprenderlo. " Nessun uomo può essere veramente buono, finchè non conosce la propria malvagità", è la sua ferrea convizione, che si traduce oggi in un messaggio positivo e di speranza.

 

A domani

Ale

 

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