Pie di mirtilli e mele alla cannella- e una frolla "contromano"
Raccontavo giusto ieri sera, parlando del nostro arrivo in Inghilterra, del problema della guida a sinistra. A dire la verità, era più un problema di mio marito che non mio: siccome guida in automatico, mi diceva, il suo terrore era di perdere la concentrazione e trovarsi contromano, vittima dell'abitudine acquisita macinando da anni centinaia di migliaia di km su strada. Io, per contro, ero più tranquilla: quando lavoravo in Inghilterra, era capitato che dovessi prendere la macchina e non ricordavo particolari difficoltà, anzi: essendo io mancina, passato il primo impatto, mi ero trovata subito a mio agio. E quindi, nelle sere in cui programmavamo il viaggio e vedevamo crescere le distanze in modo esponenziale, continuavo a ripetere a mio marito che avrei guidato io, senza alcun problema. Mi sono illusa fino a Calais ma poi, appena sbarcati in suolo britannico, non ha voluto sentire ragioni: lui al posto di guida, al volante, e io in quello della guida "spirituale", visto che più che da navigatore mi toccava controllare di continuo che imboccasse la corsia giusta. A quanto pare, la soluzione ha funzionato, perchè siamo tornati sani e salvi e senza alcuna segnalazione da parte dei vigili britannici e, una volta a casa, siamo serenamente tornati alle nostre abitudini.
Più o meno...
L'altro ieri accompagno la creatura alla master class e, proprio a metà del percorso, scorgiamo un blocco stradale: furgoni messi di traverso, cartelli, un piccolo sit in in mezzo alla strada e vigili che deviano il traffico. Sono i venditori ambulanti dei mercati rionali che protestano contro l'Assessore e i prossimi tagli che cancelleranno posti di lavoro e hanno organizzato questa dimostrazione contro di lui. Mi fermo in coda, studiando un percorso alternativo lungo la direzione obbligata ma, quando lo trovo, non posso accedervi, perchè è giorno di mercato. E così, finisco per aggirarmi in questo dedalo di viuzze, fino a quando trovo lo sbocco verso Corso Europa, la principale arteria del traffico dal levante al centro città. Naturalmente, ho un diavolo per capello: rischiamo di arrivare in ritardo, l'indicatore del carburante è sul rosso, il traffico mi snerva e in più mi sento al centro di una guerra fra poveri, il che mi deprime ancora di più: "perchè capisci che non è possibile - non-è-pos-si-bi-le- ridursi così già alle nove del mattino, e adesso come faccio, che son senza benzina, qui ci fermiamo in mezzo alla strada, e si è mai visto autorizzare un corteo nello stesso posto del mercato e HO CAPITO che arrivi in ritardo, ma se non so dove andare... ecco, aspetta che ci siamo, fammi infilare qui dentro..."
Insomma, a farla breve: contromano in Corso Europa.
Roba da restarci secchi all'istante, altro che le stradine di Scozia, dove al massimo fai unfrontale con una pecora.
Se scrivo, vuol dire che sono ancora qui e che è andato tutto bene: non c'erano auto, ho fatto inversione e, tremando come una foglia, sono riuscita a girarmi dalla parte giusta.
Solo che ora per un po' sto brava: vado a fare la spesa a piedi, mi concentro prima di attraversare la strada e, buon peso, non ho nemmeno fatto rifornimento, che non sia mai che mi venga la tentazione di rimettermi al volante, prima di aver riprogammato il nostro senso di marcia. E prima che il mio angelo custode venga dimesso dalla Neuro...
Più o meno...
L'altro ieri accompagno la creatura alla master class e, proprio a metà del percorso, scorgiamo un blocco stradale: furgoni messi di traverso, cartelli, un piccolo sit in in mezzo alla strada e vigili che deviano il traffico. Sono i venditori ambulanti dei mercati rionali che protestano contro l'Assessore e i prossimi tagli che cancelleranno posti di lavoro e hanno organizzato questa dimostrazione contro di lui. Mi fermo in coda, studiando un percorso alternativo lungo la direzione obbligata ma, quando lo trovo, non posso accedervi, perchè è giorno di mercato. E così, finisco per aggirarmi in questo dedalo di viuzze, fino a quando trovo lo sbocco verso Corso Europa, la principale arteria del traffico dal levante al centro città. Naturalmente, ho un diavolo per capello: rischiamo di arrivare in ritardo, l'indicatore del carburante è sul rosso, il traffico mi snerva e in più mi sento al centro di una guerra fra poveri, il che mi deprime ancora di più: "perchè capisci che non è possibile - non-è-pos-si-bi-le- ridursi così già alle nove del mattino, e adesso come faccio, che son senza benzina, qui ci fermiamo in mezzo alla strada, e si è mai visto autorizzare un corteo nello stesso posto del mercato e HO CAPITO che arrivi in ritardo, ma se non so dove andare... ecco, aspetta che ci siamo, fammi infilare qui dentro..."
Insomma, a farla breve: contromano in Corso Europa.
Roba da restarci secchi all'istante, altro che le stradine di Scozia, dove al massimo fai unfrontale con una pecora.
Se scrivo, vuol dire che sono ancora qui e che è andato tutto bene: non c'erano auto, ho fatto inversione e, tremando come una foglia, sono riuscita a girarmi dalla parte giusta.
Solo che ora per un po' sto brava: vado a fare la spesa a piedi, mi concentro prima di attraversare la strada e, buon peso, non ho nemmeno fatto rifornimento, che non sia mai che mi venga la tentazione di rimettermi al volante, prima di aver riprogammato il nostro senso di marcia. E prima che il mio angelo custode venga dimesso dalla Neuro...
PIE DI MIRTILLI E MELE ALLA CANNELLA
Eccovi l'originale- accanto le mie modifiche
per 8 persone (tortiera di 24 cm di diametro)
500 gr di pasta frolla già pronta ( io ho fatto una frolla con le mie solite dosi del 3-2-1- 3 hg di farina, 2 hg di burro freddo, 1 hg di zucchero, più un tuorlo e tanta scorza di limone grattugiata fine, almeno un cucchiaino abbondante: l'ho usata per fare la base. Per la copertura, invece, ho usato un foglio di pasta sfoglia rotondo, comprato a supermercato)
500 g di mirtilli (500 g di frutti id bosco misti, mirtilli, lampone, ribes rosso e bianco)
un cucchiaio di marmellata di mirtilli ( ne ho messi due)
una mela
il succo di mezzo limone
un cucchiaio di zucchero (ho messo quello di canna)
un cucchiaio raso di farina
mezzo cucchiaio di cannella in polvere (qui, de gustibus: potete anche diminuire la dose. A noi piace che si senta e quindi ho lasciato così)
gelato al cioccolato ( omesso: a parte che serve da accomagnamento, mentre per noi questa è stata la torta per la colazione e quindi era già sufficiente così, il cioccolato qui non ce lo vedo per niente. Su due piedi, direi di nuovo cannella, per esaltare il sapore di un ingrediente, oppure calvados)
Ho aggiunto poi tuorlo e latte, per spennellare
procedimento
Ho preparato la frolla, partendo dalla farina e dal burro freddo: per impastare senza che quest'ultimo si scaldi troppo, conviene prima lavarsi bene le mani con acqua fredda- io le lascio un po' sotto il getto del rubinetto- e poi incorporare i due ingredienti lavorando all'inizio con la punta delle dita " come quando se cuntan le palanche", diceva mia nonna- dove "palanche", in questo caso, sta per banconote. Appena vedete che farina e burro si sono più o meno amalgamati, aggiungete il tuorlo, lo zucchero e il limone e iniziate ad impastare, il più rapidamente possibile. Non impastate a lungo ma, appena vedete che la pasta è liscia e compatta, fermatevi pure.
A questo punto, di solito si consiglia di metterla in frigo per farla raffreddare, perchè è essenziale alla sua buona riuscita che entri in forno fredda. Però, se poi dovete lavorarla di nuovo per stenderla nella tortiera, ecco che tanto fredda non è più, quando entra nel forno. Senza contare che, appena uscita da frigo, è bella dura, per cui dovete impastare con forza, per renderla lavorabile, e allora siamo di nuovo daccapo.
L'unica soluzione, secondo me, è stenderla subito nella tortiera e poi metterla in frigo. Così, quando la tirate fuori, è fredda e tale resta, senza doverla lavorare di nuovo.
Quindi, una volta stesa la pasta nella tortiera, ho preparato il ripieno, mescolando insieme tutti gli ingredienti: la mela andrebbe grattugiata, io l'ho tagliata in pezzettini. Dopodichè, ho preso lo stampo con la frolla dal frigo, l'ho riempito con il composto e ho spennellato i bordi con poco tuorlo, mescolato con il latte. Ho steso poi il foglio di sfoglia, premendo sui bordi della frolla in modo che si saldasse bene. Poi ho praticato dei piccoli tagli nella sfoglia, con un coltello appuntito, per far uscire l'umidità del ripieno in cottura, e ho spennellato bene con il resto del tuorlo e dell'uovo.
In forno a 180 gradi per 40 minuti, fino a quando sarà ben dorato.
Aggiungo una cosa, grazie ad una domanda nei commenti: la sfoglia cuoce in meno tempo che la frolla. In questa torta, 40 minuti ci vogliono tutti, per la frolla, perchè il ripieno è umido, ma per la sfoglia potrebbero essere troppi. Quando ci si trova di fronte a queste situazioni, si usa il sistema del foglio di alluminio, con cui si ricopre la superficie della torta. Ossia, quando la torta è cotta in superficie ma il ripieno o il fondo non lo sono ancora, basta metterci sopra un foglio di alluminio e proseguire la cottura. In questo modo, si cuoce tutto perfettamente, senza correre il rischio che una parte bruci.
La ricetta dice di servirlo freddo con una pallina di gelato al cioccolato ma, come ho già detto, non concordo. Per me, o lo si mangia freddo, senza accompagnamenti di sorta, oppure tiepido, con una pallina di gelato o anche all'inglese, con della panna liquida. Però, è talmente buono così che non starei a snaturarlo con altri ingredienti.
Ci vediamo stasera, per la terza puntata del viaggio ( che finalmente ci arriviamo, in Scozia!)
ciao
ale
500 g di mirtilli (500 g di frutti id bosco misti, mirtilli, lampone, ribes rosso e bianco)
un cucchiaio di marmellata di mirtilli ( ne ho messi due)
una mela
il succo di mezzo limone
un cucchiaio di zucchero (ho messo quello di canna)
un cucchiaio raso di farina
mezzo cucchiaio di cannella in polvere (qui, de gustibus: potete anche diminuire la dose. A noi piace che si senta e quindi ho lasciato così)
gelato al cioccolato ( omesso: a parte che serve da accomagnamento, mentre per noi questa è stata la torta per la colazione e quindi era già sufficiente così, il cioccolato qui non ce lo vedo per niente. Su due piedi, direi di nuovo cannella, per esaltare il sapore di un ingrediente, oppure calvados)
Ho aggiunto poi tuorlo e latte, per spennellare
procedimento
Ho preparato la frolla, partendo dalla farina e dal burro freddo: per impastare senza che quest'ultimo si scaldi troppo, conviene prima lavarsi bene le mani con acqua fredda- io le lascio un po' sotto il getto del rubinetto- e poi incorporare i due ingredienti lavorando all'inizio con la punta delle dita " come quando se cuntan le palanche", diceva mia nonna- dove "palanche", in questo caso, sta per banconote. Appena vedete che farina e burro si sono più o meno amalgamati, aggiungete il tuorlo, lo zucchero e il limone e iniziate ad impastare, il più rapidamente possibile. Non impastate a lungo ma, appena vedete che la pasta è liscia e compatta, fermatevi pure.
A questo punto, di solito si consiglia di metterla in frigo per farla raffreddare, perchè è essenziale alla sua buona riuscita che entri in forno fredda. Però, se poi dovete lavorarla di nuovo per stenderla nella tortiera, ecco che tanto fredda non è più, quando entra nel forno. Senza contare che, appena uscita da frigo, è bella dura, per cui dovete impastare con forza, per renderla lavorabile, e allora siamo di nuovo daccapo.
L'unica soluzione, secondo me, è stenderla subito nella tortiera e poi metterla in frigo. Così, quando la tirate fuori, è fredda e tale resta, senza doverla lavorare di nuovo.
Quindi, una volta stesa la pasta nella tortiera, ho preparato il ripieno, mescolando insieme tutti gli ingredienti: la mela andrebbe grattugiata, io l'ho tagliata in pezzettini. Dopodichè, ho preso lo stampo con la frolla dal frigo, l'ho riempito con il composto e ho spennellato i bordi con poco tuorlo, mescolato con il latte. Ho steso poi il foglio di sfoglia, premendo sui bordi della frolla in modo che si saldasse bene. Poi ho praticato dei piccoli tagli nella sfoglia, con un coltello appuntito, per far uscire l'umidità del ripieno in cottura, e ho spennellato bene con il resto del tuorlo e dell'uovo.
In forno a 180 gradi per 40 minuti, fino a quando sarà ben dorato.
Aggiungo una cosa, grazie ad una domanda nei commenti: la sfoglia cuoce in meno tempo che la frolla. In questa torta, 40 minuti ci vogliono tutti, per la frolla, perchè il ripieno è umido, ma per la sfoglia potrebbero essere troppi. Quando ci si trova di fronte a queste situazioni, si usa il sistema del foglio di alluminio, con cui si ricopre la superficie della torta. Ossia, quando la torta è cotta in superficie ma il ripieno o il fondo non lo sono ancora, basta metterci sopra un foglio di alluminio e proseguire la cottura. In questo modo, si cuoce tutto perfettamente, senza correre il rischio che una parte bruci.
La ricetta dice di servirlo freddo con una pallina di gelato al cioccolato ma, come ho già detto, non concordo. Per me, o lo si mangia freddo, senza accompagnamenti di sorta, oppure tiepido, con una pallina di gelato o anche all'inglese, con della panna liquida. Però, è talmente buono così che non starei a snaturarlo con altri ingredienti.
Ci vediamo stasera, per la terza puntata del viaggio ( che finalmente ci arriviamo, in Scozia!)
ciao
ale