"E dove vai?" "Esco" "E quando torni?" "Dopo"- La crostata al cioccolato di E. Knam
L'altra mattina, in ufficio, girava la brochure di un congresso sul rapporto fra genitori e figli adolescenti. Un' occhiata al titolo è bastata a scatenare in me una reazione di repulsione, quasi che non ne avessi abbastanza in casa, di adolescenza inquieta, e ho quindi dribblato con eleganza la montagna di volantini pubblicitari in cui mi imbattevo ad ogni passo. Ma quando, a fine mattinata, ne ho scovato uno incastrato fra due fascicoli, mi sono arresa alla volontà del fato e gli ho dato un'occhiata.
A parte la fondamentale domanda di senso iniziale - "perchè parlare di adolescenza oggi?"- a cui ogni volta mi vien da rispondere a tono ("perchè ci fate un convegno sopra, se non lo sapete neppure voi?") gran parte dei lavori era dedicata a scandagliare i meandri della comunicazione fra adulti e ragazzi. Le parole chiave c'erano tutte: "percorso", "identità", "disagio", "rischio", "luogo" e "futuro" e vi garantisco che se mai ho rimpianto di non aver mai imparato a fare un aeroplanino di carta, è stato proprio in quel momento lì. Tornando a casa, però, ho ripensato alla comunicazione che esiste fra me e la creatura e mi è venuto in mente che potremmo essere un buon soggetto di studio. Se non ci credete, eccovi alcune chicche, di queste ultime settimane.
1. Piazza De Ferrari (per me)- Deffe per lei, appuntamento dall'edicola per mezzogiorno. E sono le 12.05 e lei non c'è. Le concedo ancora 5 minuti (sul fuso della Raravis, però: di solito, faccio un count down veloce, da 300 a 0. Mi sto esercitando per battere il record dei 50 secondi netti) e le telefono.
Prima telefonata, a vuoto.
E penso che meno male che non risponde alla prima, perchè se ciò avvenisse sarebbe indizio di prossima et grave calamità naturale.
Seconda telefonata, a vuoto.
Parte l'incavolatura, nella quale mi prospetto tutta la gamma di possibili punizioni da "sabato non esci" a "ti sequestro il cellulare", fino alle minacce più immonde, del tipo "a scuola ci vai con il transistor di tuo nonno, che intanto per sentire solo della musica va bene anche quello, altro che mezza costola per l'ultimo modello, che a me serve che mi rispondi quando ti chiamo, con quello che mi costano le ricariche" etc etc
Terza telefonata, risponde
Intanto, si son fatte le 12 e un quarto e io vedo sfumare il mio appuntamento successivo.
"Dove sei?" vomito nel telefono
"Sull'autobus", risponde scocciata.
"MA DOVE, SULL'AUTOBUS????????????????"
"sul 42"
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Colazione del giorno prima funestata dalle lamentele del marito, a cui è incautamente caduto l'occhio nella fessura della porta di camera della figlia, dopo che lei è uscita. Altrettanto incautamente, ha deciso di ispezionare il bagno. Ovviamente, la colpa è mia, che sono una madre rammollita. Passo all'azione, con i miei soliti metodi persuasivi, per cui da ora in poi alle 2 e mezza del sabato verrà fatta un'ispezione accurata, comprensiva anche dell'armadio e dei cassetti (l'ultima volta che li ho aperti, ho avuto un mancamento, non so ancora se per il disordine o l'olezzo) e se non è tutto perfettamente in ordine, che dica addio ai Proci che attendono pazienti sotto il portone. E che chiuda bene la porta, gli altri giorni della settimana.
L'altra mattina, il marito sonda il terreno
"La camera com'è?"
"Guarda, a parte il letto da rifare, i cuscini per terra, i libri che poi li sistemo, le felpe che non sapevo quale mettere e le ho tirate fuori tutte ma poi le rimetto a posto e la roba sporca di ieri, è ABBASTANZA in ordine", ha risposto felice, dandoci l'ennesima conferma di come da una generazione all'altra tutto cambi- e il significato di "abbastanza" non faccia eccezione
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L'ultima, è un classico che si ripete ogni volta che la becco sulla porta di casa, in orari non scolastici
"Dove vai?"
"Esco"
"E quando torni?"
"Dopo"
D'altronde, che motivi ho per preoccuparmi? Mal che vada, le telefono...
CROSTATA AL CIOCCOLATO
da W le Torte- E. Knam
Di sicuro è un de ja vu, non su questi schermi ma altrove, perchè questa crostata è un classico della pasticceria di Knam, già apparsa su parecchi libri e riviste. A casa, la preparo spesso e solo per mia figlia, visto che il marito non impazzisce per il cioccolato (difatti, dopo la terza fetta, si trattiene) e io sarei a dieta da una vita. Però, per qualche strana ragione, non l'ho mai pubblicata: ed è un peccato, perchè è una delle variazioni sul tema migliori che io abbia mai provato, con un rapporto facilità/risultato finale davvero conveniente e una estrema versatilità: la crema morbida all'interno ne fa un ottimo chiudi pasto in una cena importante, la frolla si presa anche ad una merenda o ad una colazione goduriosa. E' perfetta in monoporzioni e strepitosa in versione mignon, se pensate a qualche dolcetto da offrire col caffè in un dopocena. In più, è targata Knam- e per me, è detto tutto
per 6 persone
in 6 stampi da monoporzione di 8- 10 cm di diametro
oppure un uno stampo quadrato di 20-22 cm di lato
per la frolla al cioccolato
275 g di farina 0
150 g di burro
150 g di zucchero
25 g di cacao in polvere
3 uova
2,5 g di sale
7 g di lievito
1 baccello di vaniglia
per la crema pasticcera
215 g di latte intero
35 g di zucchero semolato
12 g di farina 00
4 g di fecola di patate
1%2 baccello di vaniglia
40 g di tuorli (2)
zucchero semolato per spolverizzare
per la crema al cioccolato
300 g di crema pasticcera
180 g di cioccolata fondente in pastiglie o a pezzetti
120 g di panna liquida
Preparare la frolla al cioccolato
Setacciare la farina con il sale su una spianatoia, aggiungere il cacao, il lievito e i semi del baccello di vaniglia raschiato con un coltellino. Formare una fontana e nel centro mettere le uova e il burro precedentemente lavorato con lo zucchero. Impastare con la punta delle dita e, appena gli ingredienti saranno incorporati in modo uniforme, formare una palla. Avvolgere con pellicola alimentare e lasciar riposare in frigorifero per almeno 2 ore
Preparare la crema pasticcera
Versate il latte in una casseruola, aggiungete il baccello di vaniglia tagliato a metà in senso longitudinale, mescolare e mettere sul fuoco a scaldare. In una ciotola, mescolare la farina e la fecola, aggiungere i tuorli leggermente sbattuti con lo zucchero. Stemperare il composto con un po' di latte caldo e lavorarlo con la frusta. Quando il latte inizierà il bollore, eliminare il baccello di vaniglia e aggiungere il composto di uova e farina. Cuocere per circa 3 minuti, a fiamma moderata, mescolando in continuazione con la frusta, per evitare che si formino grumi. Infine, versate la crema in un contenitore di vetro o di ceramica e spolverizzarla con un po' di zucchero semolato, per evitare che si formi una pellicola sulla superficie.
Si conserva in frigo per un massimo di 2 giorni
Preparare la crema al cioccolato
Fare la ganache: versare la panna in una casseruola e portare ad ebollizione. Spegnere il fuoco e aggiungere il cioccolato fondente, mescolando accuratamente con un cucchiaio di legno, finchè il cioccolato non si sarà completamente sciolto e bene amalgamato con la panna. Far raffreddare
In una bacinella contenente la crema pasticcera, aggiungere la ganache e mescolare accuratamente con una spatola. Amalgamare perfettamente le due creme, fino ad ottenere un composto omogeneo.
Assemblare la crostata
Tirare la pasta frolla al cioccolato ad uno spessore di 2 cm. Imburrare lo stamp oe foderarlo con la frolla. Pareggiare i bordi con un coltellino, in modo da togliere la pasta in eccesso. Mettere da parte i ritagli, per la decorazione della crostata
Versare la crema al cioccolato negli stampi preparati e livellare bene la superficie con una spatola
Ricavare dalla pasta frolla rimasta alcune strisce larghe circa 1 cm e fare la griglia.
Cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per 25 minuti circa.
Lasciar raffreddare, togliere delicatamente dallo stampo e servire
Note mie
Per quanto riguarda la frolla:
- è spessa. Non so dirvi se proprio 2 cm, ma siccome è molto morbida, si fatica a lavorarla col mattarello: quindi, si usano le mani e giocoforza al di sotto di un certo spessore non si va
- il lievito serve per renderla più soffice, in cottura. Personalmente, non mi fa impazzire, nella frolla, quindi lo ometto sempre.
- mai riuscita a stenderla col mattarello in vita mia
Per quanto riguarda il ripieno, si fa una ganache col cioccolato e la panna e poi la si incorpora a della crema pasticcera bianca.
Spero di avervi chiarito tutti i dubbi in tempo :-)
Note mie
Per quanto riguarda la frolla:
- è spessa. Non so dirvi se proprio 2 cm, ma siccome è molto morbida, si fatica a lavorarla col mattarello: quindi, si usano le mani e giocoforza al di sotto di un certo spessore non si va
- il lievito serve per renderla più soffice, in cottura. Personalmente, non mi fa impazzire, nella frolla, quindi lo ometto sempre.
- mai riuscita a stenderla col mattarello in vita mia
Per quanto riguarda il ripieno, si fa una ganache col cioccolato e la panna e poi la si incorpora a della crema pasticcera bianca.
Spero di avervi chiarito tutti i dubbi in tempo :-)
A stasera, con lo Starbooks
ciao
ale