...e bruciarsi la mattina , tuturuturutturuttu- e la torta più buona dell'anno!
Parte lesa: pollice della mano destra
Arma del delitto: acqua calda del bollitore
- la sveglia del cellulare, che è rimasta ferma all'ora di ieri mattina (le 5 e mezza), dimenticandosi di aggiornarsi sui miei orari del martedì.
- il bollitore a forma di gatto, che riempie la cucina di inquietanti miagolii quando l'acqua bolle e che quindi viene munito di bavaglio, onde evitare di trovarsi in casa la Polizia alle 5 e mezza del mattino, per verificare chi stiamo torturando e perchè. e che, pertanto, non avvisa se l'acqua bolle e da quanto
- il cappuccino liofilizzato della LIDL, che per sprigionare al meglio tutte le sue potenzialità, gusti e retrogusti compresi, esige una temperatura dell'acqua molto vicina a quella del centro della terra.
Se il post di oggi è giocoforza breve, prendetevela con uno di questi tre colpevoli. Io, intanto, vado a fasciare il ditone...
TORTA SALATA DI CAROTE AL WASABI
(E. Knam, Viva le Torte!)
Quante volte l'ho detto, qui sopra, che Knam è un genio? 10-100-1000? Ecco: accorpatele tutte insieme, aggiungetecene altrettante e avrete una vaga idea di quanti peana ho cantato a uno dei più grandi pasticceri di questi ultimi decenni, l'altra sera nella mia cucina, a mano a mano che preparavo questa torta- e assaggiavo l'impasto. Il pregio più grande, stavolta, è stato quello di aver contagiato pure il neurone che, di fronte al vuoto desolante della dispensa, laddove ci sarebbe dovuto essere il barattolo della salsa al rafano comprato a Londra ed in rigorosa scadenza, anzichè farsi prendere dallo sconforto ha deviato nel casino della sezione giapponese e ha scovato un tubo di wasabi confezione famiglia, comprato sulla scia di chissà quali progetti culinari e ovviamente rimasto intonso. Ne è venuto fuori un capolavoro di bontà e se mai avete un minimo di fiducia nei gusti della sottoscritta, vi-prego-vi-prego-vi-prego: preparatelo anche voi. Io lo vedo perfetto in un buffet, negli stampi dei mini muffins, anche senza nessuna farcitura all'interno, da tanto è buono: oppure in un cestino del pane, cotto in uno stampo da cake e poi tagliato a fette. Volendo, anche come torta salata (che poi sarebbe la "destinazione orginaria", stando al titolo del libro), con un contorno di insalata mista. O anche così, come rompidigiuno: perchè intanto a che giova arrivare in paradiso con l'ascesi, quando le delizie celesti sono a portata di mano?
per 8 persone
350 g di carote pulite e grattugiate finemente
250 g di farina 00
150 g di burro
150 g di parmigiano reggiano grattugiato
50 g di olio extravergine
30 g di rafano cremoso (io, un cucchiaio di pasta di wasabi, non pieno ma neanche raso)
20 g di lievito chimico in polvere (lievito per impasti salati, istantaneo)
15 g di senape in grani (io, un cucchiaio colmo di senape all'antica, quella con i semini)
10 g di sale
7 uova intere
Nello sbattitore elettrico montare il burro ammorbidito con la senape e il rafano. Con la velocità regolata al minimo, unire l'olio a filo e, aumentando leggermente la velocità, il sale e le uova.
Mescolare la farina con il lievito, versare sulle carote grattugiate e mescolare bene con le mani, per far aderire leggermente la farina (dovrebbe aiutare le carote a rimanere sospese nell'impasto e a non scivolare verso il fondo dello stampo). Unire delicatamente il tutto al composto di burro e uova incorporando per ultimo il parmigiano grattugiato.
Versare l'impasto ottenuto in due stampi da plum cake imburrati ed infarinati. Cuocere a 180 gradi per circa 20 minuti, controllando la cottura: le torte saranno pronte quando la lama di un coltello infilata nella pasta ne uscirà pulita
Note mie
I "più bravi della classe" si saranno accorti che la lavorazione di questa torta è molto simile a quella del quattro quarti o del plum cake: si parte dal burro montato e poi si aggiungono le uova. Il che spiega la bassa quantità di lievito, che dovrebbe essere compensata dall'aria incorporata durante la lavorazione del burro. Quindi, è essenziale che quest'ultimo ingrediente venga lavorato a lungo, meglio se con le fruste elettriche o con un robot da cucina, come da ricetta. Sconsiglio il Kenwood o il Kitchen aid, a meno che non siano piccoli, perchè 150 g di burro rischiano di disperdersi sulle pareti delle ciotole di questi elettrodomestici, pensati per quantitativi più elevati. Altrettanta cautela nell'incorporare i successivi ingredienti, per lo stesso ovvio motivo legato al non dover smontare il composto.
Il lievito è il lievito di birra secco, a lievitazione istantanea. Le altre modifiche le ho messe fra parentesi: ho usato la senape à l'anciénne perchè non avevo i grani di senape sotto mano e devo ammettere che con il wasabi si è sentita poco: però, era un sapore talmente equilibrato che mi sento comunque di promuovere questo ingrediente, a pieni voti (anche se la prossima volta mi procuro gli originali, giurin giuretto)
Per quanto riguarda il trucco per non far scendere le carote nell'impasto, io direi di non preoccuparvi: è un impasto piuttosto denso, per cui non c'è il rischio che vi finiscano sul fondo, tutt'altro.
Gli stampi da plum cake si intendono da 750 g. Io ne ho usato uno da un litro e 4 mini, da 150 g.
Sempre secondo me (ma qui sarebbe meglio contattare le mie esperte preferite, cioè Stefania, Gaia e la Simo), si può convertire facilmente in una torta senza glutine, sostituendo la farina con farina di mandorle (che con le carote è la morte sua) e con farina di riso, meglio della maizena o della fecola. Il messaggio subliminale, se non si fosse capito, è che su questa ricetta l'intollerante son io- nel senso che non tollero che ci sia qualcuno che non la provi ;-)
buona giornata
ale
ps le foto sono sempre della Dani, che si sacrifica per voi, piegandosi non solo alla fatica dello scatto, ma anche alla dura prova dell'assaggio: ditemi un po' dove la trovate, un'amica così...
ppss: i semini con cui li ho cosparsi sono i famosi semi di sesamo al wasabi, comprati in un raid forsennato in un altro luogo paradisiaco dietro la stazione centrale (anche lì, io non c'entro: tutta colpa della genny): non avevo idea di come usarli, ma ora che l'ho trovata, penso che dovrò farne scorte millenarie...